Si lavora a un cerotto in grado di misurare il livello di glucosio nel sangue, farlo per alcuni può essere provvidenziale.
Avere uno stile di vita il più possibile sano, oltre a sottoporsi a controlli regolari senza trincerarsi dietro la paura rappresenta il modo fondamentale per avere la garanzia di essere in buona salute. Questo può consentire di individuare eventuali malattie quando sono ancora in fase iniziale, così da poter aumentare le possibilità di guarire. Un concetto simile dovrebbe valere a priori, a maggior ragion se si soffre di alcune malattie ben precise, anche se pensare che questo possa avvenire attraverso l’utilizzo di un semplice cerotto può apparire impossibile.
In genere, infatti, tendiamo ad applicarlo quando si ha una ferita non troppo estesa e la si vuole proteggere da urti, sporcizia e batteri, che possono rendere più difficile la sua eliminazione. In realtà, questo potrebbe non essere l’unico uso a cui potremmo pensare, ce n’è uno ancora più utile a cui finora nessuno aveva pensato, ma determinante per alcuni per stare bene.
Un cerotto per misurare il glucosio nel sangue: la svolta
La ricerca scientifica non si ferma, anzi è determinante per fare in modo per non abbattersi quando si ricevono diagnosi potenzialmente pesanti. Ed è anche grazie a questa che un gruppo di ricercatori dell’università di San Diego sta lavorando per mettere a punto uno strumento che potrebbe essere provvidenziale per tutti, ma in modo particolare per chi soffre di diabete.
Gli studiosi stanno realizzando un cerotto in grado di misurare il livello di glucosio e di vitamine semplicemente attraverso le tracce di sudore presenti sul nostro corpo. Il dispositivo è ovviamente parzialmente differente da quello che solitamente utilizziamo per medicare le ferite ed è caratterizzato da una fascia elettronica per le dita in grado di monitorare i livelli chimici vitali, come glucosio, vitamine e persino farmaci, tutti presenti nello stesso sudore emesso dalle punte delle dita. Non diventa quindi più necessario fare un esame del sangue o usufruire dello strumento che tutti i diabetici hanno per monitorare la situazione.
Il suo funzionamento è davvero semplice, basta avvolgerlo attorno al dito come un cerotto, questo lo porterà ad acquisire energia da una delle parti del nostro corpo che produce la maggiore quantità di sudore. Qui, infatti, sono presenti più di mille ghiandole sudoripare, anche se non ce ne rendiamo conto.
Determinante è il ruolo svolto dalle celle a combustibile biologico che sono state inserite nel punto che entrerà in contatto con le dita, così da trasformare le sostanze chimiche presenti nel sudore in elettricità. Questa viene immagazzinata in una coppia di batterie estensibili al cloruro d’argento e zinco, che alimentano a loro volta una serie di sensori. Il chip presente è in grado di elaborare i segnali che arrivano dai sensori e trasmette i dati ottenuti a un’app. E’ possibile raccogliere informazioni continuamente, anche in fase di riposo, così da monitorare al meglio la situazione.
Non ci si vuole comunque fermare qui, si punta a realizzare un accessorio capace anche di somministrare i trattamenti necessari sulla base dei risultati che possono emergere. I diabetici, se necessario, potranno così ricevere l’insulina anche mentre stanno dormendo, senza correre il rischio di andare incontro ad alcuna crisi.