Il cosiddetto bonus Natale vede commessi e operai tra i primi beneficiari che potranno ottenerlo. La procedura, però, non avverrà in automatico.
Il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, negli scorsi giorni, ha fatto sapere che il bonus Natale (ideato, fin dal principio, per le tredicesime) verrà erogato a partire dal mese di dicembre ai lavoratori che rispettano determinati requisiti. Ad avere la precedenza saranno commessi e operai, i quali dovranno attivarsi per poterlo ottenere: non si tratta di un incentivo elargito automaticamente.
Sono diversi i bonus che negli ultimi anni hanno visto l’approvazione del Governo nell’intento di fornire un supporto ai cittadini, in particolare a coloro che si trovano in una condizione di difficoltà. Far fronte al carovita, infatti, è sempre più complicato facendo diventare necessari dei provvedimenti che siano in grado di rendere la situazione meno critica per le famiglie e i singoli.
Nel mese di aprile ha preso forma la misura nota come bonus Natale, che consiste in un incentivo destinato ai lavoratori dipendenti che soddisfano i requisiti previsti. Questi ultimi, nel mese di dicembre, potranno ottenere 100 euro netti (in assenza di tassazione). Affinché ciò accada, però, è fondamentale seguire una precisa procedura.
I percettori del bonus Natale, come accennato precedentemente, saranno i lavoratori dipendenti. Tuttavia, l’incentivo si rivolge solo ai genitori. Entrando nel dettaglio, uno dei requisiti principali riguarda il nucleo famigliare del richiedente: è necessario che ci siano un coniuge (non separato) e almeno un figlio fiscalmente a carico; per i genitori single, invece, basterà avere almeno un figlio a carico. Restano esclusi, dunque, i conviventi e i separati.
Proseguendo, il secondo requisito si lega al reddito dell’interessato. È fondamentale che questo non vada oltre i 28mila euro nell’anno in corso. I contribuenti, per avere accesso al bonus, dovranno presentare un’apposita domanda al proprio datore di lavoro. Nella richiesta, bisognerà dichiarare di avere diritto all’incentivo fornendo il codice fiscale del coniuge e dei figli.
In sede di conguaglio, il datore procederà con una revisione della domanda determinando se il dipendente abbia diritto al bonus o meno. Nel caso in cui l’esito non dovesse essere positivo, il datore avrà modo di recuperare la somma non realmente dovuta in busta paga. L’incentivo, contenuto nel Decreto Legislativo IRPEF-IRES che entrerà in vigore dall’anno prossimo, non verrà dunque distribuito automaticamente: chiunque voglia ottenere i 100 euro previsti, dovrà fare un’opportuna richiesta.
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