Ne hai diritto e non lo sai: controlla questa voce in busta paga. Ti spetta

Controlla in busta paga che non manchi questa voce: la retribuzione ad essa associata ti spetta di diritto e se manca puoi richiederla.

C’è un giorno del mese più dolce per tutti i lavoratori, si tratta ovviamente di quello in cui arriva la busta paga e si vede capitalizzato il lavoro svolto nel corso dei giorni. Il gradimento per il giorno di paga è prima di tutto a livello personale, visto che viene riconosciuto l’apporto dato, ma è anche e soprattutto a livello economico.

Controlla voce in busta paga
Controllate bene la busta paga: questa voce non può mancare – Ateneodisalo.it

Tantissimi lavoratori sono costretti a pagare delle scadenze mensili per poter mantenere la fornitura dei servizi essenziali, gestire l’auto che serve per andare a lavoro e per spostarsi, pagare il cibo da mettere in tavola, far fronte a spese impreviste, inoltre conoscere quanto si ha a disposizione consente al lavoratore di gestire le spese ordinarie e pianificare quelle extra.

La retribuzione cambia in base alla mansione svolta e a quanto contenuto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. In linea di massima tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto ad un giorno di riposo settimanale, alle ferie ed al riposo durante le festività, sia nazionali che locali.

Proprio quest’ultimo diritto è ciò che si vuole attenzionare adesso. Il riposo settimanale e quello durante i festivi non è a discrezione del datore di lavoro, ciò implica che se una festività ricade in un giorno lavorativo o in uno di riposo questa debba in ogni caso figurare all’interno della busta paga e dunque nel conteggio dello stipendio mensile.

Festività in busta paga: ecco cosa dice la legge

Il principio base per quanto riguarda la retribuzione delle festività è che queste vadano pagate come un giorno di lavoro normale anche se il dipendente non lavora. Mettiamo il caso che un giorno festivo, come ad esempio l’imminente Tutti i Santi che cadrà nel 2024 di venerdì, capiti durante la settimana: in questo caso i lavoratori staranno a casa con le famiglie, ma in busta paga quel giorno dovrà essere conteggiato come giorno di lavoro.

Le festività devono essere sempre conteggiate in busta paga – Ateneodisalo.it

Poniamo adesso il caso in cui una festività, ad esempio il giorno di Natale, cada di domenica. In questo caso non si tratta di un giorno lavorativo – a meno che da contratto non lo sia – e dunque si tratterà di un giorno di ferie non goduto dal lavoratore. In busta paga questo giorno di ferie non goduto va segnalato e va aggiunta una voce d’indennizzo per festività non goduta.

Diverso è il discorso se la festività in questione cade in un giorno in cui non si lavora ma non corrisponde al riposo settimanale dovuto. Il caso si presenta ad esempio per quei lavori che si svolgono dal lunedì al venerdì: i lavoratori hanno due giorni di riposo settimanali ma solo uno spetta per legge, dunque se la festività cade di sabato non può essere considerata non goduta.

Ecco quali sono le festività nazionali riconosciute:

  • tutte le domeniche;
  • il 1° gennaio, Capodanno;
  • il 6 gennaio, giorno dell’Epifania;
  • il 25 aprile, anniversario della liberazione;
  • il giorno di lunedì dopo Pasqua;
  • il 1° maggio, festa del lavoro;
  • il 2 giugno, data di fondazione della Repubblica, dichiarata festa nazionale;
  • il 15 agosto, festa dell’Assunzione della B. V. Maria;
  • il 1° novembre, giorno di Ognissanti;
  • l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione;
  • il 25 dicembre, giorno di Natale;
  • il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano.

A queste va aggiunta ovviamente la Pasqua che cade sempre di domenica ma che non ha una data fissa. Ovviamente va considerato festivo anche il giorno di celebrazione del patrono della città o del paese in cui ha sede l’azienda o l’ente governativo per il quale si lavora.

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